Posts written by MangiaStorie

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    Sono vivaaa, scusatemi, ma internet con questo sito mi crea qualche problema.

    Parte 3



    “Sono così piccole le tende che usate voi?” chiesi improvvisamente, senza quasi accorgermene.

    Leila mi guardò stupita:”Ne esistono di varie dimenzioni, ma ovviamente non sono dotate di incantesimi estensivi irriconoscibili, quindi il numero di persone che vi possono alloggiare è limitato.” spiegò.

    “E dormite sul serio a contatto solo con la tenda?” ormai ero troppo curiosa.

    “Ci sono dei sacchi a pelo, delle specie di grandi sacchi che fungono da coperte, ma a me non piacciono molto, quindi io dormo senza. Ah, che belli i tempi quando la mia mamma mi raccontava le fiabe dentro la tenda: Cenerentola, Biancaneve... Com’era bello sognare di essere una di loro!”

    “Cosa? Chi sono?” chiesi mettendomi improvvisamente seduta e con le orecchie tese, avevo sempre straveduto per le fiabe.

    E lei raccontò: raccontò le mille avventure di Cenerentola costretta a convivere con una crudele matrigna e due perfide sorellastre; raccontò la storia della povera Biancaneve avvelenata dalla strega cattiva. Io ascoltavo rapita e più continuava, più le chiedevo di andare avanti.

    Non dormimmo quella notte, la passammo interamente a raccontarci storie, ognuna sempre più incuriosita dal mondo dell’altra. Dalle fiabe passammo alle usanze, le piccole cose che ad una sembravano scontate, per l’altra erano una piacevole novità. Leila già da cinque anni stava imparando a conoscere il mondo della magia, ma io ero rapita da quello che mi raccontava sul mondo dei Babbani.

    Ben presto cominciai a pensare che infondo i non maghi non erano niente male, erano umani, proprio come i maghi.

    Non ci accorgemmo nemmeno che potevamo uscire, eravamo troppo impegnate a raccontarci le nostre vicende passate.

    La mattina dopo io e Leila Pepper eravamo amiche per la pelle, un legame indissolubile si era formato tra di noi.

    Ci continuammo a frequentare anche dopo la punizione. Mi presentò a tutti i suoi amici e mi aiutò ad affrontare i miei vecchi amici e la mia famiglia.
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    Grazie Hello, non vedo l'ora ci siano gli altri, li aspetto. Interessanti le informazioni sui Malfoy, adesso ho la testa ancora più confusa.
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    Questo è il capitolo migliore a mio parere!
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    Grazie Albus che per me ci sei sempre. :)
    Visto che partirò fra poche ore per la Spagna e non so quanto sarò presente nei prossimi 15 giorni, ecco il secondo capitolo.

    Parte 2



    Il tempo era velocemente passato quel giorno, in un baleno finii la cena e mi diressi sconsolata verso il luogo della mia punizione. Avevo incrociato Leila nei corridoi, fortunatamente quel giorno non avevamo lezione insieme, trovandola determinata a proseguire il discorso che avevamo iniziato, si capiva da come mi guardava.

    Quando giunsi a destinazione, mi accorsi che proprio il professor Silente ci attendeva davanti la porta dell’aula.

    “Bene, adesso che anche la signorina Black è arrivata, potete dare inizio alla punizione. Entrerete in quell’aula e vi chiuderò dentro, piazzerò alla porta un’incantesimo che non vi permetterà di uscire fino a quando... be, sarete voi a doverlo scoprire.” annunciò sorridendo.

    Nessuna di noi due proferì parola, docili ci dirigemmo verso la buia stanza, rassegnate. Sentimmo la porta chiudersi ed i passi di Silente farsi pian piano sempre più lontani.

    Un silenzio tombale calò tra di noi, ci guardavamo emanando lampi dagli occhi, ma con mio grande sollievo la Pepper non sembrava intenzionata ad attaccare.

    “Cos’è saltato in testa a Silente?” sbottò Leila dopo più di mezz’ora. “Cosa spera di concludere chiudendoci qui dentro? Come faremo ad uscire? Non ho intenzione di restare qua per tutta la vita!”

    “Nemmeno a me fa piacere, cosa credi? Ci siamo cacciate in questo guaio e ne dobbiamo assolutamente uscire.” dissi furiosa.

    “Qualche idea su come fare, sapientona?” chiese.

    “No!” ammisi debolmente. “Immagino che anche tu sia senza bacchetta, non abbiamo possibilità di farcela senza quelle.”

    “Credo purtroppo che, anche se avessimo avuto le bacchette, non avremo potuto trovare il modo.” fece scoraggiata.

    “Già... Non credo che basti un semplice Haloomora per aprire questa dannatissima porta.” confermai.

    “Da quanto ci ha detto Silente, l’ha sigillata con un incantesimo piuttosto potente.” aggiunse allineando dei banchi.

    “Che diavolo fai adesso?” le chiesi stizzita.

    “Beh... mi sa che dovremo passare qui anche la notte. Non so tu, ma io non ci tengo a dormire a terra.” spiegò.

    Aveva ragione, inorridii al pensiero ed anch’io allineai una serie di banchi.

    Altro angoscioso silenzio, durato un tempo infinitamente lungo. Cominciai a sentire freddo, rabbrividii.

    “Perché devo subire questa tortura? Non posso resistere, voglio che il fuoco mi riscaldi!” urlai esasperata.

    “Uuuu, la piccola Black ha freddo! Non può resistere, trema tutta, le si intorpidiscono le povere ossa!” mi prese in giro.

    “Vorresti dire che tu stai bene?” chiesi seccata.

    “Sento leggermente freddo anch’io, ma non così tanto come dici tu.” rispose.

    Rannicchiandomi più che potevo, mi lamentai ancora:”Perché non ci hanno dato almeno una coperta per dormire? Non voglio dormire sui banchi, sono troppo duri!”

    “Come si vede che sei una viziata aristocratica! Scommetto che in tutta la tua vita hai dormito soltanto sotto dei materassi, in letti sontuosi e con uno stuolo di elfi domestici pronti ad eseguire qualsiasi tua richiesta.” mi canzonò e fece apparire una coperta ed un cuscino dal nulla.

    “Ma certo, non posso mica permettermi di comportarmi come una Babbana qualunque facendo pulizie o cose del genere.” controbattei evocando a mia volta una coperta e maledicendomi per non averci pensato prima.

    “Intanto adesso tu dormirai per la prima volta su una superficie solida e domani sarai dolorante, invece io, che sono stata in campeggio moltissime volte, e in certe occasioni ho dormito anche per terra, non soffrirò minimamente, dato che già sono abituata a questo genere di cose!” uno a zero per lei.

    Non risposi, aveva vinto.

    “Ti brucia ammettere che per una volta i Sangue sporco sono migliori di voi, vero? Scommetto che anche in campeggio avete a disposizione castelli in miniatura!” continuò inarrestabile.

    Avevo troppo svantaggio, decisamente questa volta la situazione era a suo favore.

    Il tempo passava e io mi sentivo sempre più confusa: chissà come si svolgevano le gite campestri dei Babbani, dove dormivano, come facevano ad accendere il fuoco senza magia...
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    Emem, sono la prima che posta per il contest, be ci provo, se non si dovesse più fare provvederò a spostarla. Intanto ecco qui questa mini-long, vi posto il primo capitolo, ditemi cosa ne pensate.


    Parte 1



    Sono Andromeda Black, 16 anni, capelli castani, lisci e lunghi, occhi del medesimo colore, abbastanza alta e magra. Vivo in una gigantesca villa al centro di Londra, ma per la maggior parte dell’anno mi trasferisco nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Sì, la magia esiste e si studia in una scuola, proprio come l’inglese o la matematica. Frequento il sesto e penultimo anno, ho risultati abbastanza buoni, mi piace molto imparare e scoprire cose nuove. Sono un Prefetto della scuola, i Prefetti sono coloro che si occupano di far sì che gli studenti rispettino le regole. Ci sono 4 case a cui si può appartenere, ognuna diversa dall’altra per varie caratteristiche che la contraddistinguono.

    La mia casa è… beh… Serpeverde, casa degli ambiziosi, egocentrici, egoisti, presuntuosi, vanitosi, burloni, arroganti e chi più ne ha più ne metta. Ma io sono diversa dai miei compagni, non ho amici della mia casa, mi considerano una traditrice, ma ho trovato la mia strada ed è l’unica cosa che mi importa.

    In realtà anch’io all’inizio ero come loro, ma poi l’hanno scorso ho conosciuto per caso quella che ora è la mia più grande amica, che mi ha fatto capire quanto grande fosse l’errore che stavo commettendo e che stava commettendo la mia famiglia. Già, la mia famiglia, la famiglia che da quando ho comunicato loro di aver chiuso con quelli che credevo miei vecchi amici ed averne trovati dei nuovi che non corrispondono esattamente alla loro idea di “persone per bene” mi considera alla stregua di una forestiera.

    Black: il mio cognome è tristemente noto nel mondo dei maghi, tutti i componenti della mia casata sono da sempre sostenitori della superiorità della così detta “Purezza di sangue”. Le famiglie magiche fin dalla loro fondazione, infatti, credono di essere superiori a chi è nato da non maghi o a chi ha solo un genitore mago.

    Anch’io la pensavo allo stesso modo: quando ti vengono inculcate certe ideologie da quando… be… la prima volta che hai sentito parlare di quegli stupidi pregiudizi nemmeno la ricordi più per quanto e lontana, finisci per crederci a priori, senza porti nemmeno domande sulla loro fondatezza. Trattavo tutti dall’alto in basso, per meglio dire tutti i “Purosangue”, gli appartenenti alle altre due categorie nemmeno li consideravo.

    Quando arrivai a scuola, tutti mi paragonarono immediatamente a Bellatrix, la mia sorella maggiore già tristemente nota per le sue convinzioni. Ed effettivamente mi comportai proprio come lei, non permettendo a nessuno di conoscere la vera me. Ricordo ancora, adesso con dolore, come tutti si scansavano quando mi vedevano arrivare, mi evitavano come se avessi la peste, come io evitavo loro ovviamente.

    Col passare degli anni però mi resi conto che mi sentivo sola, le poche persone ammesse alla mia compagnia non si potevano considerare veri amici. Questa mia solitudine però peggiorava soltanto le cose, poiché tendevo a chiudermi più che mai in me stessa e a farmi domande su quanto valessi in realtà.

    Continuò così fino all’inizio del quinto anno, era un pomeriggio ancora tiepido di ottobre quando tutto cambiò.

    Quel giorno avevo avuto la sfortuna di essere vista dalla professoressa MCGranit mentre duellavo con una Grifondoro del mio stesso anno. Avevo visto la ragazza nel corridoio che portava all’aula di trasfigurazione e le avevo intimato di lasciarmi passare, chiamandola Sanguesporco.

    Purtroppo non avevo però fatto i conti con il suo carattere: Leila Pepper, infatti, era nota per la sua sfrontatezza e avventatezza; non si lasciava intimorire da quelli più grossi e forzuti di lei, anzi, era l’unica ingrado di spaventare a morte molti Serpeverde. Negli scorsi anni le sue avventure erano diventate leggenda: tutte le volte che si era fatta mettere in punizione per aver difeso qualcuno o essersi difesa lei stessa erano vivide nella memoria di ogni singolo abitante di Hogwarts.

    Non appena vidi la sua espressione rabbiosa mi pentii immediatamente, non ci tenevo a finire in infermeria, o peggio al San Mungo.

    Ed infatti mi sussurrò minacciosa:”Ma chi ti credi di essere? Aspetta il tuo turno, perché io non ho intenzione di assecondarti.”

    Ormai però avevo cominciato e dovevo continuare, ero troppo orgogliosa per arrendermi. “O sì che lo farai, o potresti pentirtene feccia!” riuscii a sibilare in risposta.

    “Ahahahahahaha, dovrei avere paura di te Black? Ahahahahaha!” quelle parole furono la goccia che fece traboccare il vaso, prima che ce ne rendessimo conto estraemmo le bacchette nello stesso istante. Continuammo così per alcuni minuti, intanto sempre più persone ci accerchiavano. Quando io mi ritrovai con una brutta e profonda ferita che mi percorreva il petto e lei piena di pustole in tutto il viso, molti cominciarono ad urlare e la professoressa accorse giusto in tempo per vedere lei che si portava le mani al volto ed io che mi piegavo in due dal dolore.

    Molto prevedibilmente ci scortò in infermeria, dopo averci comunicato che eravamo entrambe in punizione.

    Mezz’ora dopo ero stesa su un candido letto dell’infermeria, grazie all’essenza di dittamo la ferita si stava cicatrizzando, ma per precauzione Madama Chips mi aveva consigliato di trattenermi in infermeria fino a sera. Leila invece era già guarita completamente, e passandomi accanto per uscire sussurrò:”Che ti avevo detto Black? Direi che sei tu quella che dovrebbe avere paura!”

    Per il restante tempo che rimasi in infermeria, non feci altro che pensare alle parole della Pepper. Aveva ragione: ero io quella ad avere paura, infondo, anche se credevo nella superiorità dei Purosangue, non mi piaceva vedere la gente soffrire, specie poi se per causa mia. In quegli anni mi ero limitata soltanto alle parole, al massimo qualche piccola spinta, ma non avevo mai attaccato qualcuno, al contrario di mia sorella Bellatrix. Invece quella Leila non era come me: lei era sempre stata coraggiosa, aveva sempre scelto di stare dalla parte della giustizia, ed io sotto sotto l’ammiravo per la sua sicurezza, per quel suo non lasciarsi intimorire da niente e nessuno.

    Appena rientrai in sala comune, il mio capocasa, il professor Lumacorno, mi comunicò che la mia punizione sarebbe consistita nel recarmi il giorno dopo, dopo cena nell’aula vuota al quinto piano. Ero sbalordita: che razza di punizione era? Notando la mia espressione il professore aggiunse:”Non mi chieda niente. So soltanto che è stato il professor Silente a suggerire questa punizione a lei ed alla signorina Pepper.”

    Ero ancora più sconcertata: cosa aveva in mente Silente? Farci passare altro tempo insieme, in un’aula vuota poi, avrebbe solo fatto in modo di alimentare il nostro odio, ed il mio terrore.

    “Ah dimenticavo, non dovrà portare la bacchetta con sé!” aggiunse distrattamente Lumacorno.

    Dire che ero terrorizzata era poco: la Pepper sarebbe stata perfettamente in grado di prendermi a botte alla Babbana, ne ero perfettamente consapevole.
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    Bella, anche se bo, il rapporto tra Harry e la MCGranit ed il fatto che lui utilizzi certe frasi non mi piace, non è da lui. Comunque continuerò a seguirla.

    P.S. Continua anche la seconda, ti prego.
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    Ok, allora vi posterò una ff partecipante ad un contest di un altro forum.
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    Ma per altri contest intendi in generale o solo del forum?
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    Benvenutissima, wow che velocità, in un mese!
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    A me le mail sono arrivate mezzo secondo dopo che ho fatto tutto, però che noia, voglio che si possa giocare pure con la tastiera. :(
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    Albus e Dizzy vi è arrivata la richiesta? Grazie Spino e Luna Lovegood!
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    Benvenuto tra noi.
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    Benvenutissima tra noi, piacere di conoscerti!
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    Benvenutissima in questo forum!
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    Benvenuto.
567 replies since 8/12/2010
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